Alberto Cola – Mekong

La ricerca di eBook italiani di fantascienza mi ha portato, qualche tempo fa, sulla pagina di Mekong sul portale Ultima Books. Trattasi di una raccolta di racconti dell’autore Alberto Cola, già premio Urania nel 2009 con il romanzo Lazarus. La sinossi, così come è riportata sul portale Ultima Books, è:

Un mondo dai forti contrasti quello descritto da Alberto Cola nella sua fantascienza. Sensuali ambientazioni orientali dove la natura lussureggiante si alterna alla città fredda e decadente; intelligenze artificiali dai contorni sfumati e netti, profondi sentimenti umani; coraggio al di là di ogni speranza e insormontabile disperazione. Fantascienza della luce più limpida, dove scienza e tecnologia si integrano nel racconto al servizio delle emozioni. Non a caso Alberto Cola, riconosciuto tra i migliori autori italiani degli ultimi anni, è risultato vincitore di ogni premio possibile, fino al Premio Urania con il romanzo Lazarus. Era il momento di raccogliere il meglio della sua narrariva breve. L’avete ora tra le mani.

La raccolta contiene ben tredici racconti, di lunghezza variabile e di tematiche differenti, ma ricorrono in maniera evidente alcuni spunti comuni, alcuni particolari che denotano una ricerca accurata verso determinati argomenti della narrativa fantascientifica. Innanzitutto le ambientazioni quasi esclusivamente orientali, e per questo motivo intriganti e particolareggiate, si manifestano attraverso descrizioni a tratti dettagliate, a tratti fumose e indeterminate, lasciando il lettore in una sensazione di spaesamento che è lo stesso percepito da alcune delle voci narranti – la maggior parte dei racconti è scritta in prima persona – dei vari racconti. In secondo luogo è evidente come uno dei temi ricorrenti nelle storie presenti in “Mekong” sia la presenza dei costrutti, l’esistenza delle Intelligenze Artificiali e il loro rapporto con l’essere umano. Questo elemento è presente fin da subito, nel primo racconto, “Chandra, sogna la neve che brucia“, storia che probabilmente è anche la più suggestiva per quanto riguarda questa tematica, assieme al racconto “Nove lacrime“, presente verso la fine dell’antologia. Da questi racconti emerge già un altro elemento comune, ovvero la presenza femminile, e l’amore, vista come un’ancora di salvezza nel decadimento morale e sociale che circonda i personaggi.

Decadimento che viene rappresentato al meglio nei racconti “Blocco 13” (forse anche il migliore per quanto riguarda la componente action), “Ozone Park” e “Il funerale delle rose“. D’altra parte la tematica del disfacimento della realtà, delle sicurezze e delle illusioni è presente anche in quello che, per quanto mi riguarda, è il racconto che mi ha colpito di più dal punto di vista narrativo, ovvero “Oltre il battito di Pandora“.

La particolarità di queste storie è mostrare uno spaccato piuttosto credibile e internamente coerente dell’ambientazione. Ambientazione che nonostante possa sembrare strano è quasi condivisa da tutte le storie. Ci sono dettagli che ritornano da una storia all’altra, piccole citazioni che fanno intendere un unico mondo condiviso. Penso ad esempio alla droga Amaranth, che appare in più di una storia. La comunanza di tematiche quindi diventa, agli occhi del lettore, ancora più un punto a favore dell’opera, in quanto vengono mostrati tredici spaccati di un mondo che potrebbe essere sempre lo stesso. Da questo punto di vista non stupiscono i numerosi finali aperti o le vicende quasi non concluse, a rimarcare ancora di più la preponderanza dei temi e dell’ambientazione rispetto alla compiutezza di una storia che in realtà è un rapido affresco, uno scorcio di qualcosa di molto più ampio e complesso.

Arriviamo quindi a parlare dello stile dell’autore, che purtroppo non mi ha convinto appieno. Se, come ho all’inizio della recensione, è vero che ci sono descrizioni interessanti e narrativamente efficaci, è anche vero che, per il mio modesto parere di lettore, ce ne sono anche di non convincenti. Allo stesso modo alcune frasi risultano troppo pesanti e artificiose per permettere una lettura completamente scorrevole. In tutto ciò non aiuta la scelta dell’autore di non adottare sempre la riga vuota per marcare il cambiamento di una scena: così il lettore si trova spiazzato, nel veder cambiare completamente la situazione narrativa da una riga all’altra. Se questa scelta in alcuni casi favorisce uno stile di scrittura piuttosto cinematografico, e quindi favorisce alcune descrizioni, in altri casi la scelta non si rivela efficace e determina un rallentamento della lettura.

Per me “Mekong” è un eBook che presenta alti e bassi, si fa carico di una certa dose di fantascienza classica e la inserisce in contesti ben studiati dall’autore, in un’ambientazione vivida e affascinante, ma allo stesso tempo la lettura non è stata agevole in tutte le storie presenti nella raccolta, dettaglio che ha ovviamente rovinato il mio coinvolgimento all’interno delle storie.

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