Livido – il nuovo romanzo di Francesco Verso

Nota introduttiva: come abbiamo scritto nei giorni scorsi abbiamo deciso di riservare più spazio alla fantascienza italiana e proprio in quel periodo ha preso contatto con noi Sara Deodati dello Studio Associato “Luna Letteraria” per segnalarci la prossima uscita del nuovo romanzo di Francesco Verso.

Il nuovo romanzo di cui stiamo parlando è “Livido“, in uscita nel mese di giugno per i tipi di Delos Books.  Si tratta del vincitore del premio “Odissea 2013” bandita dalla stessa casa editrice. Francesco Verso è già un nome noto nel mondo SF italiano dal momento che ha vinto il premio Urania nel 2009 con il romanzo “e-Doll” oltre ad essere attivo in prima persona con la Kipple Officina Libraria come co-direttore della collana Avatar.

La sintessi tematica di questo romanzo, il suo biglietto da visita per i lettori, è contenuto in questa frase: amore e vendetta al tempo della postumanità. Francesco Verso fa parte del movimento Connettivista che potremmo definire come la discendenza italiana delle tematiche cyberpunk.

Come anticipato in precedenza abbiamo rivolto alcune domande all’autore.

IFET – Da come viene presentato questo romanzo appare chiaro che il transumanesimo e le tematiche a sfondo cyberpunk rimangono le sue coordinate principali in ambito fantascientifico, così come avvenuto per “e-Doll”; ritiene che questi scenari possano trovare riscontro nella realtà nei prossimi anni?

Francesco Verso: In parte sta già succedendo, il rapporto tra uomo e macchina non è più “escludente”, bensì “includente”, nel senso che se da una parte la tecnologia confluisce all’interno del corpo umano (protesi, impianti, interfacce), dall’altra le percezioni e molte funzioni umane si trasferiscono su dispositivi digitali/artificiali (gli archivi fotografici su facebook, la memoria personale su Gmail, i video della nostra vita su Youtube, la ricerca di informazioni su Google). Da scrittore di narrativa tuttavia, non mi interessa tanto il realismo di un fatto quanto la sua simbologia e – collegata al genere fantascientico – la plausibilità di storie e scenari rappresentativi di certe tendenze presenti.

Scrivere fantascienza non significa prevedere il futuro, ma porre domande sui possibili interrogativi di domani, sia come individui singoli che come specie umana inserita in un ambiente dinamico.

IFET – I temi dell’amore e della vendetta sono da considerare come classici nella narrativa e nella letteratura. Per l’intreccio di “Livido” si è ispirato a uno di questi classici?

Francesco Verso: L’ispirazione emotiva è scattata il giorno in cui – uscendo da un mercatino dell’usato – ho notato dentro un cassonetto della spazzatura un ragazzino che aveva appena trovato una bambola dai capelli rossi della sua stessa statura. E la puliva e accarezzava come fosse stata la sua fidanzata. Questa scena ha dato inizio alla vicenda personale di Peter Pains – alla sua ossessione e al desiderio di riscatto – e solo dopo, in seguito, si è innestata su un altro tipo di ispirazione – più strettamente logica – che ho trovato rileggendo un classico della letteratura di ogni tempo. Non ne svelerò il titolo ora, per non rovinare la sorpresa a chi avrà la curiosità di addentrarsi nel romanzo e indovinare a quale libro mi riferisco.

IFET – Il superamento dei limiti biologici, sia per la mente che per il corpo, a suo parere possono portare a uno stravolgimento della sfera affettiva? In altre parole, un transumano appartiene ancora alla sfera emotiva della nostra specie?

Francesco Verso: I limiti biologici non vengono superati per un capriccio personale, ma sono i nuovi bisogni e i nuovi desideri a consentire il trascendere di certe condizioni iniziali di partenza, (vedi naturali). Ciascuno di noi è costantemente impegnato a superare se stesso ogni qualvolta si allena fisicamente oppure si dedica allo studio. I transumani, così come gli esseri umani hanno fatto con tecnologie come il telefono, la televisione e internet, esplorano nuove possibilità espressive e perché no, affettive.

Poter vivere accanto alla stessa persona per 80 o 100 anni può trasformasi tanto in una tortura, quanto in una gioia. Penso che l’amore – avendo conosciuto mia moglie Elena di San Pietroburgo su internet – non viene intaccato dal mezzo in cui si manifesta; che sia una lettera vergata a mano e profumata, un mms con una colonna sonora allegata o un incontro galante su Second Life, il bisogno di condividere e trasmettere resta immutato. E forse sì, con i successori dei transumani – i postumani – la sfera affettiva cambierà di senso e di significato, così come ai nostri occhi gli uomini preistorici non possedevano una sfera affettiva “complessa”. In Livido, mi sono limitato a raccontare le vicende di un possibile “essere umano in divenire” la cui destinazione, tuttavia, resta ignota.   

“Livido” è in uscita per Delos Books, collana Odissea. 250 pagine, 14.80 Euro

Grazie alla cortesia dell’autore possiamo mettere a disposizione dei lettori il primo capitolo del romanzo in formato PDF.

Livido – Francesco Verso – cap.1

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