Ann Aguirre – Grimspace

Ritorna sulle nostre pagine Marina Belli con questa recensione, è tempo di romantic science fiction!

Ann Aguirre
Grimspace
Ace Books
312 pp. – Euro 6,03 (paperback) o 4,23 (ebook)
Copertina di Scott Fischer

Try to describe grimspace for us.
At parties, when everyone’s knocked back a few, there’s always someone who asks me to do that. They don’t seem to understand, it’s like trying to define red for a blind man. If you’re not a jumper, then you’re blind to the most extraordinary, primordial colors. And nothing I say will help you understand.
The name’s misleading. Grimspace means inexorable, implacable. Not to be appeased. You see, grimspace will have its due from all who traverse it. But it’s beautiful there, or we wouldn’t be drawn back, time and again, driven on by a jones stronger than anything mankind could ever devise. Jumpers burn out smiling for a reason.

In un futuro in cui l’umanità si è espansa nello spazio, colonizzando pianeti, asservendo o combattendo razze aliene e installando stazioni spaziali qui e là, ancora non è stato costruito un motore FTL.
Perché c’è di meglio.
C’è il grimspace, uno spazio secondario a cui una nave equipaggiata a dovere può accedere solo grazie al suo jumper, e in cui solo i jumper sanno navigare usando le “boe” disseminate da qualcuno o qualcosa venuto eoni prima dell’uomo.
Sirantha Jax è una jumper, ha il cosiddetto gene J ed è brava nel suo lavoro. Di più: è longeva, perché la mente della maggior parte dei jumper frigge ben prima di 500 salti riusciti e 14 anni di servizio.
Solo che l’immacolata carriera di Jax ha appena avuto uno scossone. Unica sopravvissuta di uno schianto che ha ucciso il suo pilota e compagno, non ricorda come sia avvenuto l’incidente e la terapia psichica voluta dai suoi datori di lavoro non sta andando come dovrebbe.
Quando uno sconosciuto si presenta nella cella in cui è chiusa e le pone la scelta tra fuggire o farsi spezzare dalla corporazione, Jax decide di fuggire. Da lì in poi sarà un susseguirsi di avventura, emozioni e incontri inaspettati.

Ann Aguirre

Ann Aguirre è un’autrice americana dal registro molto vario e questo “Grimspace” è il primo di una serie di sei romanzi che definisce “romantic science fiction”. Una definizione assolutamente calzante.
Nello scrivere questo romanzo, l’autrice ha messo nel calderone davvero tanti ingredienti: ci sono il grimspace e la corporazione che ne monopolizza l’accesso; civiltà aliene avanzate e non così avanzate; poteri psichici e maestri del Chi (no, sul serio); navi spaziali e atterraggi di fortuna; auto-proclamati regnanti, mercenari e cacciatori di taglie; fauna esotica e mortale; ma anche il vago accenno alla Terra come un pianeta morente, mondi selvaggi dalla struttura politica poco meno che tribale contrapposti ad altri burocratizzati eppure bucolici; trapianti di arto, locali per feticisti e pure una storia d’amore credibile.
Poteva venire un pastrocchio, invece l’autrice riesce a bilanciare l’insieme, grazie all’equilibrio tra azione, relativa calma, momenti di approfondimento psicologico e brevi brani di esposizione che non riescono a suonare stonati perché scritti sempre con la voce della protagonista.
Jax ricade nella categoria strong female characters, ma senza suonare mai del tutto prevedibile. Come jumper, ha vissuto in una posizione di privilegio e col procedere della trama si scoprirà una trentenne viziata e ignorante riguardo la vita al di fuori della Corporazione. Capirà che deve crescere e cambiare, se vuole sopravvivere alla sua nuova vita. Farà scelte sciocche e coraggiose, incasinerà tutto e risolverà situazioni. È uno di quei personaggi dalla risposta arguta, un narratore che sa trasudare sarcasmo e sicurezza di sé, ma in maniera piacevole, senza nascondere a sé stessa o al lettore quando l’arguzia è solo un’armatura dietro cui barricarsi.
Al suo fianco, un variegato cast di comprimari a cui è difficile non affezionarsi, dal riluttante pilota March alla presenza ingombrante e solida del meccanico Dina, fino a Saul, medico di bordo specializzato in genetica, e Loras, l’inquietante savant che morirebbe senza qualcuno che gli desse ordini e si prendesse cura di lui.
La trama è scorrevole e acchiappa, dal primo capitolo via attraverso cospirazioni e contro-cospirazioni, scontri a fuoco, fughe precipitose e decisioni sofferte.
La parte fantascientifica è solida e divertente, quella romantica si fa sentire senza impantanare la trama nei consueti e triti cliché del genere.
Una lettura decisamente divertente, che fa venir voglia di scoprire cosa la Aguirre abbia riservato al suo cast nei volumi successivi e se sia riuscita sempre a mantenere in equilibrio i molti elementi dell’universo che ha creato.

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