Dario Tonani – WAR 2

Dario Tonani

WAR 2

Mezzotints – collana Raggi

Copertina di Daniele Gay

Euro 2.49

Dopo gli ottimi riscontri ottenuti per il primo “WAR” ritorna la serie dedicata ai Militech di Dario Tonani con una pubblicazione che contiene un dittico di racconti, “Zombiedrone” e “Sarajevo Dum-dum“; due storie dai toni forti, entrambe ambientate in teatri di guerra. L’universo dei Militech si ampia e promette scintille per il futuro.

 

Non è facile creare una serie con elementi di interesse in ambito fantascientifico, almeno di fronte a un pubblico fortemente specializzato e spesso poco aperto alle novità. La sfida di Dario Tonani con le due pubblicazioni uscite per Mezzotints è quella di dimostrare come si possa infondere nuova vita in concetti molto sfruttati combinando due fattori: un buon lavoro sulle ambientazioni storiche e lo spingersi nei pensieri di creature che sono andate al di là della condizione umana, pur ricordando di esserlo stati.

La prima parte del lavoro è solo apparentemente facile. Il materiale disponibile sulla seconda guerra mondiale (per “Zombiedrone“) o sul conflitto in Yugoslavia degli anni ’90 (per “Sarajevo Dum-dum“) è vastissimo e accessibile a chiunque ma la sfida è proprio quella di usare con equilibrio questi elementi, di non sovraccaricare le proprie storie con dettagli o particolari eccessivi per lasciare il giusto risalto ai propri personaggi e alle azioni che costituiscono la spina dorsale di una narrazione. Bisogna letteralmente dosare le parole, suggerire piuttosto che mostrare ai lettori, in modo che siano loro a visualizzare quanto necessario per porre nella giusta prospettiva la storia che stanno leggendo. In questo Tonani ha raggiunto un buon equilibrio, dovendo fare una graduatoria per questo dittico meglio nel primo racconto che non nel secondo.

La seconda parte è il vero pezzo forte. Se è vero che stiamo parlando di narrativa d’anticipazione, in cui un certo livello di libertà è sempre concesso, l’autore sceglie di entrare nei pensieri di creature difficili da interpretare, di mostrare come una coscienza alterata da una tecnologia (in gran parte misteriosa come natura e scopi) si relazioni con l’ambiente circostante, con i propri scopi, con le missioni che le vengono affidate e infine con noi umani, con la specie con cui rimane un legame non solo fisico o di memorie ma a un livello più profondo – quello legato alla parte rettile del nostro cervello. Gli imperativi sono sempre quelli della sopravvivenza e della conoscenza, non importa se legata alla biologia o alla commistione tra costrutti e cadaveri. Mettere il lettore in condizione di immedesimarsi con qualcosa del genere non è proprio alla portata di tutti.

Zombiedrone” apre le porte per qualcosa di più che l’utilizzo dei Militech nello scenario della WWII. Ci mostra un aspetto più nascosto, una sorta di guerra segreta che potrebbe essere l’ossatura di un lavoro più lungo e ambizioso. Chissà se Tonani in futuro, insieme al ciclo di Mondo9, vorrà regalarci una serie di romanzi a partire da spunti come questo. Il racconto è rimarchevole anche per la descrizione di come un Militech percepisce il mondo attorno a sè, anche al di là delle distanze fisiche. “Sarajevo Dum-dum” porta una delle fasi più tragiche del conflitto jugoslavo, l’assedio di Sarajevo, in una versione post umana. Se pensate che i Militech siano il peggio che si possa incontrare in questo mondo, aspettate di vedere cosa c’è attorno alla città-martire del futuro. Sullo sfondo di entrambi i racconti ci siamo noi, gli esseri umani 1.0 che si trovano in qualche modo a convivere con l’esistenza dei Militech, di conseguenza si prospetta anche un altro tema – il confronto sul post umanesimo – che potrebbe essere un’altra colonna portante di altri lavori creati per questa ambientazione.

Rimane infine da capire se questa tendenza al dark future, ormai onnipresente in tante produzioni recenti, possa in qualche modo trovare uno sbocco costruttivo. Passare da un’apocalisse all’altra, da una guerra all’altra, alla fine potrebbe rivelarsi desensibilizzante per i lettori con le immaginabili conseguenze. Sta appunto in scrittori come Tonani trovare il modo di far evolvere queste tematiche, cercando ancora una volta di trovare nuove direzioni in cui spingersi.

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