Starhunter: Braid

Ospitiamo una recensione di questo platform di Andrea Viscusi, “Piscu” in Rete, che ci guida nei meandri di un gioco davvero non banale.

I’m sorry, but the Princess is in another castle.”

Questa frase è sicuramente nota a tutti quanto hanno mai giocato al classico Super Mario, e quindi a chiunque abbia mai avuto un rapporto anche fugace con i videogames. E questa stessa citazione viene utilizzata anche in Braid, che di Mario riprende la struttura fondamentale del platform, oltre a vari altri omaggi che chiariscono in modo evidente il debito di questo gioco del 2008 al suo precursore di trent’anni prima.

Ma procediamo con ordine, perché Braid è molto più di un Super Mario aggiornato. Innanzitutto, il giocoè stato interamente sviluppato da Jonathan Blow, programmatore indipendente che lavora nell’industria dei videogiochi da anni, ma ha voluto uscirne proprio per sviluppare un prodotto che seguisse solo le sue idee. Dopo alcuni anni di lavoro, il …

Visti da lontano – Matrix

“Visti da lontano”, questo il titolo di una serie di post che vedranno come guest author dei non appassionati, persone che non leggono SF come genere principale e che possono appunto darci un approccio diverso a temi e storie che conosciamo. La seconda ad affrontare la sfida è Orlando, che si misura con un film notissimo come Matrix. 

The Matrix (1999)

Scritto e diretto da: Larry WachowskiAndy Wachowski

Immaginate di risvegliarvi seduti su una poltrona mentre qualcuno sta rovistando all’interno del vostro cranio, sede del vostro cervello, a sua volta sede della vostra mente … cranio, cervello, mente … una matrioska. La vostra mente, anzi La mente quella che, si dice, ci contraddistingua dagli altri animali e ci contraddistingua gli uni dagli altri; il nostro patrimonio di cui, spesso, non sappiamo quotarne le azioni. Ma può succedere che qualcuno vi scelga. O meglio, scelga la vostra mente e la vostra mente, assetata di curiosità, vi farà accettare …

Visti da lontano – Fahrenheit 451

“Visti da lontano”, questo il titolo di una serie di post che vedranno come guest author dei non appassionati, persone che non leggono SF come genere principale e che possono appunto darci un approccio diverso a temi e storie che conosciamo. La prima a cimentarsi in questa sfida è Romina Tamerici, di cui troverete i riferimenti a fine post, posta di fronte a un classico come Fahrenheit 451. Benvenuta a bordo Romina!

Ray Bradbury

Fahrenheit 451

(titolo originale identico, 1953)

Traduzione di Giorgio Monicelli

Mondadori – Oscar Classici

pp. 195

ISBN 88-04-48771-2

“Fahrenheit 451” – tutto tranne che una recensione

Avete presente quando capitano cose strane, cose imprevedibili o del tutto inspiegabili? Ecco, la mia presenza qui rientra un po’ in questo ristretto numero di eventi che ogni tanto succedono. Non posso infatti definirmi una grande fan della fantascienza e in mezzo a tutti questi post con nomi famosi che per me sono solo nomi e tra persone così …