Diego Banovaz – Addicted to Love

Quarta di copertina.

Il Love, tutto gira attorno al Love. Tutti lo usano, tutti ne sono assuefatti. Il prodotto di punta della New World ha plasmato un mondo di individui dipendenti dalla gioia chimica che ne deriva. Il Sud America è regredito allo stato primitivo, l’Asia soffre un conflitto lungo centinaia di anni mentre in Africa un virus miete milioni di vittime. Internet è scomparso in seguito al Big Black Out, un cataclisma digitale che ha portato la completa sfiducia nell’informatica e un ritorno all’epoca pre digitalizzazione. In questo scenario, William Wood, un giovane neolaureato inizia la propria carriera all’interno della New World. È grazie ad eventi fortuiti e all’aiuto di un ragazzo sud americano usato come cavia, una mercenaria ceca, un prete inglese e il vicino di stanza appassionato della defunta scienza informatica che Will scoprirà la verità sul prodotto che ha rivoluzionato la storia del mondo.

Recensione.

Cosa succederebbe se il mondo cambiasse? Se le architravi dell’economia, della …

Douglas Adams – Guida galattica per gli autostoppisti

GUIDA GALATTICA PER GLI AUTOSTOPPISTI – RECENSIONE DI GIANLUCA SANTINI

In origine fu una serie radiofonica. Da questa nacquero i libri, una trilogia in cinque volumi, unica nel suo genere, scritta dall’autore britannico Douglas Adams. Guida galattica per gli autostoppisti, primo libro e capostipite della saga, esce nel 1979.

Arthur Dent, terrestre, si oppone alla demolizione della sua casa, per far passare una nuova tangenziale. Allo stesso tempo i Vogon, alieni burocrati e antipatici, stanno per demolire la Terra, per far passare un’autostrada galattica. Un amico di Arthur, Ford Prefect, si rivela un alieno di Betelgeuse e lo salva da morte certa, chiedendo un passaggio a una nave dei Vogon. Ford è infatti un ricercatore per la famosa Guida galattica per gli autostoppisti, il libro più venduto dell’Universo. Arthur e Ford quindi verranno recuperati dall’astronave Cuore d’Oro, alimentata dalla Propulsione d’Improbabilità Infinita, e guidata da Zaphod Beeblebrox, ex Presidente della Galassia, e Trillian, giovane ragazza terrestre laureata in …

Dario Tonani – L’algoritmo bianco

Dario Tonani

L’algoritmo bianco [Urania 1544 – Marzo 2009]

Mondadori – Urania

Devo dirlo: “L’algoritmo bianco” mi ha fatto arrabbiare. Arrabbiare con me stesso, per la miopia con cui per troppo tempo ho snobbato gli autori di SF italiani*, e con il mondo, perché testi di qualità come questo non riescono quasi mai a presentarsi come si deve al pubblico internazionale**.

Ma passiamo a esaminare l’opera in questione.

“L’Algoritmo bianco” è in realtà solo il primo dei due romanzi brevi ospitati in questo numero di Urania; il secondo, “Picta muore!”, ne costituisce a tutti gli effetti un prequel: medesima ambientazione, stesso protagonista, personaggi chiave che ricorrono.

Il legame fra i due romanzi, che sviluppano trame separate ma dal ‘gusto’ molto simile, è tale da renderne quasi inevitabile un’analisi unitaria. I rilievi che seguono valgono, quindi, tanto per “L’algoritmo bianco” che per “Picta muore!”, se non quando indicato espressamente.

Come di consueto, si cercherà di limitare al minimo i riferimenti alla …

Francesco Verso – Livido

Avevamo parlato di questo romanzo poco prima che uscisse, approfittando dell’occasione per rivolgere qualche domanda al suo autore, ora il nostro Marco Stabile (alias Salomon Xeno) si regala questa bella recensione.

Francesco Verso

Livido

Delos Books

pagine 250, Euro 14,80

[Attenzione: ci sono SPOILER]

Peter Pains è costretto fin da giovane a rovistare tra i rifiuti di Colle Vasto, la discarica vicino a casa. Soffre le angherie del fratello Charlie, capo di una banda di riciclatori abusivi, i Dead Bones, in un futuro dove la palta assedia le città e il riutilizzo è entrato a far parte dello stile di vita (almeno delle classi medie e meno abbienti). Ma soprattutto, Peter è alla ricerca della felicità. La donna dei suoi sogni è Alba, perfetta nel suo essere per metà artificiale. La sua mente è stata infatti copiata, digitalizzata e caricata su un corpo artificiale; gli uomini e le donne che scelgono l’upload, potendoselo permettere,  sono chiamati nexumani.

Peter conosce Alba …

Io, Robot (film)

Locandina

Nel 2004 esce un film liberamente ispirato all’opera di Isaac Asimov, “Io, Robot” diretto dal regista Alex Proyas. È un film che ha punti di contatto con il lavoro dello scrittore, a partire dalle tre leggi della robotica, ma che non è esplicitamente tratto da nessuno dei nove racconti presenti nel libro, anche se alcuni personaggi sono in comune e alcune situazioni ricordano le controparti narrative.

Nel 2035, la U.S. Robotics sta per immettere nel mercato i nuovi robot NS5, con l’obiettivo di mettere un robot in ogni casa e raggiungere la proporzione di un robot ogni cinque umani. Il detective Del Spooner, da sempre diffidente verso i robot, viene chiamato a investigare sul presunto suicidio del dottor Alfred Lanning, ideatore delle tre leggi e progettista dei robot. Da un messaggio olografico lasciatogli dal dottore intuisce che non si tratti di suicidio, ma di omicidio e inizia a sospettare che sia tutto opera di un robot. …

Isaac Asimov – Io, Robot

Andiamo sul classico che più classico non si può oggi, con “Io, Robot” di Isaac Asimov. Uscita nel 1950, questa raccolta contiene nove racconti, slegati l’uno dall’altro, ma accomunati dall’ambientazione condivisa – e sviluppata pian piano da un racconto all’altro – e dalla tematica principale, la robotica.

Siamo in un mondo in cui  i robot sono progressivamente più evoluti, ideati, progettati e sviluppati dalla mega-corporazione U.S. Robots. Dapprima esteticamente grezzi e con funzionalità limitate, i robot diventano man mano più complessi, dotati di cervelli positronici sempre più avanzati. In questo scenario ricorrono dei personaggi fondamentali: Gregory Powell e Michael Donovan, collaudatori, incaricati di verificare il funzionamento dei nuovi robot e trovarne difetti e pecche; Susan Calvin, robopsicologa, l’unica capace di sondare le menti artificiali dei robot. Tutte le storie prendono spunto dalle famose tre leggi della robotica:

  1. Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato

Leggere la Fantacollana – Lord Darcy

Il quarto volume della Fantacollana è Lord Darcy, di Randall Garrett, e prosegue la serie atipica iniziata con Aptor e proseguita con i lavori di Sprague De Camp e Silverberg.
Il volume raccoglie le prime tre novelle appartenenti al ciclo di Lord Darcy – The Eyes Have it (1964), A Case of Identity (1964) e The Muddle on the Woad (1965).
La copertina è ancora una volta di Karel Thole.

Le storie di Lord Darcy sono dei polizieschi.
Esiste un crimine, esiste un investigatore (il Lord Darcy del titolo, coadiuvato dal proprio aiutante ed amico Sean O’Lochlainn) che attraverso l’applicazione di metodi induttivi e di analisi scientifiche, giunge alla risoluzione del caso.
C’è però una piccola differenza.
Anzi, due.

La prima differenza è che le storie di Lord Darcy si svolgono in un universo nel quale i Plantageneti sono rimasti sul trono d’Inghilterra fino ai giorni nostri. Riccardo Cuor di Leone è sopravvissuto alla sua ferita subita a Chaluz, …

Mechte navstrechu (film)

Torniamo a parlare della cinematografia dell’Est europeo con il nostro esperto Luigi Castellitto, noto come Occhio sulle espressioni, che ci presenta un film russo del 1963.

Мечте навстречу (Mechte navstrechu)
A Dream Come True
1963
Unione Sovietica
Regia: Mikhail Karzhukov, Otar Koberidze
Soggetto: A. Berdnik, Ivan Bondin
Sceneggiatura: Mikhail Karzhukov, Otar Koberidze
L’Unione Sovietica conta soltanto un manciata di pellicole sci-fi discretamente conosciute, nonostante la produzione non sia stata parca, nemmeno di lavori per la televisione, serie comprese. In questo gruppetto svettano i punti fermi di Tarkovsky, ma non sono da sottovalutare alcune perline di valore, quale il già recensito Quell’ultimo giorno – Lettere di un uomo morto e questo A Dream Come True, opera per palati fini, ma che trasuda “fantascientismo” da ogni poro.

Gli habitué delle pellicole di oltre cortina riconosceranno i cliché della violenza quasi nulla, la mancanza di forti ostilità e attività soverchianti fra eventuali entità del cosmo, anzi, al posto d’esse v’è …

Leggere la Fantacollana – Ali della Notte

Il terzo volume della Fantacollana Nord è Ali della Notte, di Robert Silverberg.
La copertina di Karel Thole è meravigliosa, e la quarta di copertina è ingannevole – ci dice che il romanzo ha vinto il premio Hugo nel 1969 – ma in realtà solo il primo terzo del romanzo è stato premiato, ed il volume che stringiamo fra le mani è in realtà un fix-up, la fusione di tre storie – con lievi modifiche rispetto alle edizioni originali – a formare un’unica narativa lunga.

La presenza di un Hugo nel pedigree del romanzo dovrebbe tuttavia insospettirci – e di fatto, con Ali della Notte (Nightwings, 1968-1969), la Fantacollana fa saltare ogni previsione, e pubblica un romanzo di fantascienza.
Proprio di fantascienza.

Siamo in un remoto futuro – la Terza Era della Terra – ed una umanità malandate e retrograda lotta contro l’estinzione su un pianeta medievalizzato e suddiviso in caste e corporazioni.
La tecnologia avanzata è incompresa ed …

Fabio Centamore – Luna Park

Fin dove arrivano i poteri della mente e dell’autosuggestione? Esiste un confine fra realtà e creazione della nostra fantasia? E se la realtà stessa si trovasse oltre ogni immaginazione? Di più… cosa si nasconde fra le pieghe della banale quotidianità? I nostri stessi sensi forse non sono in grado di percepire ogni grado dell’universo. Forse perfino le risposte che potremmo trovare, o anche solo supporre, sono troppo inquietanti per essere indagate. Ma possono essere lette con piacere in questa piccola raccolta di racconti, dove l’umanità è colta nelle ansie, piccole o grandi, nelle paure e perfino in alcuni incubi individuali. Dalla collezione di questi poveri individui, alcuni disturbati, altri in sorprendente equilibrio mentale, emerge una specie di universo cangiante e malamente inquadrabile dai cardini della sola ragione. Emerge una sorta di bailamme di visioni, sogni, scoperte o banali incubi. Mi è piaciuto chiamarlo “Luna Park”.

Recensione.

Dodici racconti brevi, tutti giocati sul filo dell’incertezza e di una “terra di nessuno” …